“Ogni volta che accetti profondamente questo momento così com’è – nella forma in cui è, sei sereno, sei in pace. La felicità e l’infelicità non vanno così in profondità. Sono onde sulla superficie del tuo essere. La pace profonda che hai dentro ti rimane immutata qualunque siano le condizioni esterne”
(Eckhart Tolle)
Alla domanda “Qual è la cosa che più desideri al mondo?”, ti è mai capitato di rispondere “la felicità”?
Senza rifletterci più di quel tanto è assolutamente umano rispondere che la cosa che più si desidera al mondo è la felicità; siamo portati a rispondere così poiché sono i momenti felici e pieni di gioia quelli che ricordiamo con più facilità, quelli che vorremmo poter rivivere più e più volte e che vorremmo non finissero mai.
Ora ti faccio una domanda: sei sicura che essere felice valga di più che essere serena?
Cos’é la felicità?
La felicità è un’emozione decisamente piacevole, ma momentanea, svanisce rapidamente. Proviamo felicità grazie ad avvenimenti esterni: un bel voto a scuola, una promozione, un viaggio, un regalo, la persona che ci piace che ci chiede di uscire, una bella serata in compagnia di amici e famiglia… ecc.
Soddisfazioni che dipendono da altri, da circostanze esterne e che sono legate ad un preciso momento nel tempo.
L’inganno della felicità
La società in cui viviamo oggigiorno non fa che spingerci verso la ricerca del piacere, della gioia, delle soddisfazioni, nel vano tentativo di farci evitare dolore, frustrazione e altre emozioni più negative.
Siamo costantemente bombardati da “modelli” di apparente perfezione che si mostrano felici e appagati grazie a tutto ciò che hanno “conquistato” nella vita; questi modelli, spesso inconsciamente, ci portano a voler ricercare le medesime cose, spingendoci alla ricerca estenuante di qualcosa che ci porti felicità. Iniziamo una vera e propria gara con noi stessi e con gli altri, volta ad accumulare più esperienze felici possibili, e poi che succede quando le raggiungiamo? Ci godiamo per un attimo quella sensazione e pochi minuti dopo già pensiamo alla prossima cosa che vorremmo ottenere, cadendo in un circolo vizioso che ci porta ad essere perennemente insoddisfatte, ansiose e frustrate.
Prova a pensare a tutte quelle persone che sembrano avere ottenuto tutto quello che dalla vita si potrebbe desiderare, ma che comunque vivono infelici e perseguitate dal senso di mancanza, come te lo spieghi? Forse allora la felicità non è la risposta?
Vivere con serenità
Il vocabolario dà queste due definizioni di serenità:
- La condizione del cielo quand’è sgombro di nubi e del tempo quando il cielo è così.
- Assenza di turbamento, interpretabile come limpida armonia spirituale, pacata tranquillità, distaccata obiettività.
La prima definizione è sicuramente riferita al tempo meteorologico, ma è comunque molto significativa: pone l’attenzione su quella che può essere la condizione della nostra mente, e più in generale del nostro essere, quando viviamo in uno stato di serenità.
Uno stato in cui ciò che solitamente incupisce la nostra vita (pensieri ricorrenti e pesanti, sentimenti ed emozioni nocive) è inesistente; il nostro cielo è limpido e sereno, il nostro sguardo vede con nitidezza e consapevolezza ciò che ha davanti.
La gara all’accumulo di esperienze che ci portano momentanea felicità è rimpiazzata da ciò che è essenziale e semplice, da ciò che davvero merita di essere vissuto. Tutti gli avvenimenti, positivi o negativi, vengono affrontati con più consapevolezza, con uno sguardo più obiettivo e distaccato che porta a vedere solo ciò che ha senso di essere visto.
Nella serenità si è presenti a se stessi, si è profondamente grati di quello che si ha, si è consapevoli che tutto è momentaneo, che ciò che merita di essere vissuto è solo il momento presente e che anche durante una tempesta, nonostante la felicità ci sembri lontana, il nostro cuore e la nostra mente possono essere comunque sereni.
Come vivere in uno stato di serenità?
Non ti mentirò, vivere serenamente è un processo che non avviene dall’oggi al domani. Bisogna avere il coraggio, la voglia e la determinazione di lavorare e di prendere coscienza di se stessi, ma non è impossibile, tutt’altro!
Ti lascio quindi qualche suggerimento da cui poter iniziare a lavorare:
- Ricerca la pace della mente: la meditazione ci aiuta a riprendere contatto con la nostra essenza e con il momento presente, portandoci a vivere sempre di più in uno stato di pace interiore.
- Accetta il passato, il presente e l’incertezza del futuro: tutto ciò che hai fatto fino ad oggi va accettato come parte del percorso di vita, non lo puoi cambiare, ma è nell’accettazione di quello che è stato ed è, che puoi iniziare a tracciare la direzione del tuo cammino futuro.
- Sii soddisfatta e grata di ciò che hai: questo ti permette di lasciar andare il bisogno della continua ricerca di ciò che pensi manchi nella tua vita. Questo processo ti porta verso l’accettazione, verso la gratitudine e verso la soddisfazione.
- Desiderio o bisogno: quando vivi in uno stato di profonda serenità quelli che pensavi fossero bisogni da soddisfare, improvvisamente svaniscono, lasciando spazio a quelli che sono davvero i desideri del tuo cuore e non dell’ego. Ciò che hai inizia a bastarti, tu inizi a bastarti.
Spero con tutto il cuore che l’articolo ti sia piaciuto e che possa tornarti utile per il tuo percorso di crescita personale.
Ti abbraccio forte!
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