“Vedere con gli occhi di un altro, ascoltare con le orecchie di un altro e sentire con il cuore di un altro”. (Alfred Adler)
Ti è mai capitato di uscire per passare una bella giornata insieme ai tuoi amici, al tuo partner o alla tua famiglia, e tornare a casa esausta, sovraccarica e angosciata? Magari durante l’uscita hai ascoltato i problemi altrui, hai cercato di essere di conforto, di dare qualche consiglio utile a chi ami, hai ascoltato paure ed emozioni altrui.
Se ti è capitato potrebbe significare che sei una persona empatica, sensibile e che spesso ti ritrovi a fare da “spugna emotiva” per chi ti circonda.
Cosa significa fare da “spugna emotiva”?
Essere una spugna emotiva significa assorbire le emozioni altrui, positive e negative, significa farsi carico di un bagaglio emotivo che non appartiene a te.
Non è colpa tua e non è nemmeno colpa dell’altro; raccontare di successi, fallimenti, paure, sogni è del tutto normale ed è uno scambio sociale importante tra due o più persone, può essere motivo di spunti, di motivazione, di semplice conforto e affetto. Talvolta però quando una persona è fortemente empatica e sensibile è importante che salvaguardi il suo benessere, imparando a proteggersi dalla valanga di stimoli che riceve all’esterno.
Per spiegare un po’ meglio questo concetto ti faccio un esempio:
Incontri una cara amica che ti racconta di quanto meravigliosa sia la sua storia d’amore, tutto sta andando benissimo e non poteva desiderare di meglio. Tu sei felice per lei e inizi a pensare quanto ti piacerebbe incontrare qualcuno con cui condividere la tua vita, sei colma di speranze e sogni. Nei giorni seguenti parli con un’altra tua amica che ti racconta che il suo ragazzo l’ha tradita e adesso si ritrova a soffrire enormemente, non si fida più di nessuno e ha paura di innamorarsi nuovamente. Ecco che nel tuo quadro pieni di sogni e speranze sull’amore iniziano a fare capolino delle nuvole, delle paure. Inizi a pensare che forse non è il momento di incontrare qualcuno, che non vuoi soffrire e che tanto gli uomini ti deluderanno.
Una persona fortemente empatica può vivere così un semplice scambio di esperienze, ogni stimolo esterno può essere fonte di grande motivazione oppure di grande angoscia.
Essere empatici è quindi un male? Assolutamente no! L’empatia è una qualità meravigliosa che ci permette di entrare in profondo contatto con gli esseri umani che ci circondano, ci permette di aiutare, di confortare, di capire prima di altri cosa sta succedendo. È importante però imparare a “gestirla e dosarla”.
Due lati dell’empatia
Esistono due diversi tipi di empatia: empatia reattiva ed empatia ricettiva.
L’empatia reattiva si identifica con il “sentire l’altro”. Ci porta inconsapevolmente a fare nostre le emozioni altrui, facendoci dimenticare dei nostri bisogni, sensazioni ed emozioni. Quando entra in gioco questo tipo di empatia ne usciamo stanche, angosciate, magari con il mal di testa, con una voglia irrefrenabile di chiuderci in noi e di ritirarci. Più che empatia è giusto definirla come un contagio emotivo, che ci porta a vivere costantemente su delle montagne russe guidate dai sentimenti e dalle emozioni altrui, i quali diventano i veri e propri conduttori della nostra vita.
L’empatia ricettiva invece è il “sentire con l’altro”. Significa dedicare del tempo all’altro, all’ascolto, all’aiuto e al conforto, ma rimanendo ben ancorati alle nostre emozioni, sensazioni e bisogni. È la capacità di mettersi nei panni degli altri, capire il loro punto di vista ed i loro sentimenti, senza però dimenticarsi completamente di quello che sentiamo noi.
Come vedi sono due modi ben diversi di essere empatici, se fino ad oggi la tua empatia è stata di tipo reattivo non significa che hai sbagliato, ma che semplicemente ti mancavano gli strumenti per rendere il tuo dono utile agli altri, ma soprattutto non invalidante per te.
Come proteggersi dal contagio emotivo?
Evitare di assorbire le emozioni altrui è possibile, stabilendo dei limiti tra le nostre emozioni e quelle altrui. Ecco alcuni punti fondamentali sui cui focalizzarsi:
Circondati di persone positive che nutrono il tuo cuore e la tua anima, che apportano un valore aggiunto e con cui passare del tempo di qualità. Questo non significa che non debbano mai sfogarsi o avere giornate negative, è umano affrontare periodi più complessi, quello che è importante è la bontà della persona, la sua voglia di reagire, di non affossare chi la circonda solo perché sta attraversando un periodo buio.
Scegli con con cura le persone di cui ti circondi, svolgono un ruolo fondamentale nella tua vita. Non avere paura di eliminare relazioni che ti intossicano, che ti appesantiscono di sentimenti negativi e pessimismo. Stabilire questo limite è importantissimo per proteggerti e prenderti cura del tuo benessere emotivo, ma anche fisico.
Sii consapevole delle tue emozioni. Magari sei una di quelle persone che si mette sempre al servizio di altri, ogni volta che qualcuno grida “aiuto” tu corri. Così facendo metti da parte te stessa, quello che provi, e i tuoi bisogni. Ricorda che per evitare di essere vittima del contagio emotivo è necessario essere consapevoli di noi stesse e di quello che proviamo. Dedichiamo del tempo ad ascoltare e a comprendere le nostre emozioni, i nostri bisogni, i nostri sentimenti e i nostri valori.
Rifletti sulle tue emozioni e su quello che provi. Perché il racconto di un successo altrui fa nascere in te la voglia di uno stesso successo? Perché il racconto doloroso della tua amica sulla sua relazione di coppia getta ombre sulla tua o sulla possibilità di averne una?
Cerca di capire se nascosta in te c’è la voglia di realizzare un grande progetto o se magari esiste da sempre una paura fondata sulle relazioni, sugli uomini, o magari una ferita ancora non rimarginata. Ascolta quello che provi tu, magari ti ritrovi in quei racconti perché tu stessa li hai vissuti in passato, ma adesso non ti appartengono più.
Prova la meditazione, un aiuto per disconnetterti dal caos quotidiano e portare l’attenzione solo a te stessa, al tuo respiro, alle sensazioni del tuo corpo, a quello che provi nel qui ed ora.
Inoltre ricordati che evitare il contagio emotivo non significa smettere di aiutare gli altri, di essere presente e di conforto, significa imparare a stabilire dei limiti per il tuo benessere, significa essere in grado di prendersi cura di noi stesse e amarsi.
Spero con tutto il cuore che questo approfondimento ti sia piaciuto! Ti abbraccio forte!
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